Il Silenzio del Vento by Jon Krakauer

Il Silenzio del Vento by Jon Krakauer

autore:Jon Krakauer [Krakauer, Jon]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: saggistica, sport, autobiografico
ISBN: 9788863807653
editore: Corbaccio
pubblicato: 2014-01-22T16:00:00+00:00


In un luminoso pomeriggio di autunno, siedo sulla terrazza della Brasserie L’M nel centro di Chamonix, indugiando davanti a una crêpe alle fragole e un café au lait, e chiedendomi se, dati i miei limitati talenti, potrei sollevarmi sopra l’esistenza degli irrimediabilmente banali. Sopra di me, una processione non-stop di parapendii fluttua nel cielo, in rotta da una o l’altra delle montagne circostanti verso un prato a qualche isolato di distanza, che funge da campo di atterraggio cittadino. Quando infine mi stanco di sentirmi domandare dal cameriere, a intervalli di pochi minuti, se desidero qualcos’altro («O forse, monsieur, ora, se ne andrà?»), mi alzo e cammino fino al prato alla base dello skilift Brevent, per vedere un po’ di trasvolatori da vicino.

In tutti gli Stati Uniti, ci sono al massimo quattrocento piloti di parapendio, un numero che riflette la reputazione di questo sport, ritenuto follemente pericoloso. (Mostrando un forte attaccamento alla verità nelle campagne pubblicitarie, il principale produttore di parapendii in America, la Feral Inc., ha come simbolo un teschio con le tibie incrociate.) Né il rischio mortale né il timore di grane giudiziarie, tuttavia, ha rallentato la proliferazione di questi apparecchi sulle Alpi: secondo l’ultima stima, in Francia c’erano dodicimila piloti a piede libero. E lo zelo con cui questa nazione si è dedicata alla specialità non riflette un particolare talento gallico per evitare gli incidenti: i piloti di parapendio a Chamonix si schiantano di continuo sui tetti e sulle strade, vengono sbattuti contro gli ski-lift e precipitano come mosche. In effetti, entro un’ora dal mio arrivo al campo di atterraggio, posso vedere due specialisti mancare il praticello e schiantarsi fra gli alberi, mentre un terzo sbatte la faccia nel muro di una casa a due piani.

La crescente percentuale di disastri, tuttavia, difficilmente indurrà i francesi a bandire questo sport dai cieli dei loro luoghi di villeggiatura (come hanno fatto gli americani), né l’annuale carneficina nelle scalate li indurrà a ridurre questa pratica, benché dalle quaranta alle sessanta persone, in media, vadano incontro ogni anno a un’infelice sorte nelle montagne sopra Chamonix, e il conto totale sul monte Bianco attualmente arrivi a oltre duemila incidenti, facendo di questa cima la montagna di gran lunga più lugubre della terra.

Può essere interessante osservare come il normale sport dello sci basato sugli impianti di risalita, un’attività che pochi appassionati americani ritengono potenzialmente mortale, contribuisca approssimativamente per la metà alla somma annuale dei decessi. Nella valle di Chamonix, vi sono otto zone per gli sciatori, dove i pendii comprendono molte discese non più difficili delle piste più tranquille di Stow o di Park City, ma c’è anche una vasta area servita dagli impianti dove il confine tra le discese normali ed estreme è quanto mai incerto. Girate dalla parte sbagliata, per esempio, quando scendete dall’impianto di risalita sui Grands Montets o all’Aiguille du Midi, dove si trovano due fra le zone sciistiche più frequentate, e potreste facilmente finire in fondo a un seracco, o seppelliti sotto la valanga di un seracco, o sulla vertiginosa discesa di un dirupo alto trecento metri.



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